SAN BASSIANO

Inserisco in questa piccola antologia alcune strofe tratte da "La vita di San Bassiano" (leggenda agiografica pervenutaci su un manoscritto di Anonimo anteriore al 1300), nella versione curata da Mons. Giuseppe Amici, pubblicata nel 1938 sull'Archivio Storico Lodigiano.
Nella presentazione, fra l'altro, si legge: "E' un documento interessante lo stato della lingua e del nostro volgare nei sec. XIII - XIV".

Le origini di San Bassiano

Fiolo fu questo Bassiano del magnifico prefecto
De Siracuxa miser Sergio per nome domandato
Madonna Placita che fu madre del dicto fioleto
A una donna lo de alatre come fu pur nato
Cresano lo fantino zentile aveva lo intelecto
Pariva un angeleto de ogni beleza circundato
Le virtude e li belli costumi voluntera seguitava.
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Il miracolo della cerva

Escendo lontano da Ravena per trey grosse zornate
Vide una cerva con duy filioli essere incalzata
Dali cazatori e da li cani per quelle contrate
E pur fugire non poteva che la non fusse piliata
In nome de Iesu sancto bassiano per pietade
La donando e tosto a li piedi ella ge fu inchinata
Con le sue mane la liniva piaasevolmente
Et quella ge lenzeva li piedi soy mansuetamente.

Li cazatori con li cani andaveno drete corando
Credendo che la cerva dovesse essere inlazata
Fora per la silvestra vegnendo quelli perseguitando
A li piedi de un viandante la trovono inzenogiata
Molto se meraveliaveno questa cosa considerando
Che una bestia silvaticha fosse domesticata
Et fatta mansueta ali piedi de uno viandante
Che za may al suo tempo non vitene la somante.

Uno de li cazatori che era male acostumato
Con grande audatia disse a quelli altri compagni
Aveti il vostro injtelecto co tanto obfuscato
Che voliati lassare la cerva a quelli forestieri
E a cavallo senza demora fortamente asperonando
Per piliare la cerva a satiare lo desiderio
Da parte de dio sancto Bassiano fece lo comamndamento
Che ala cerva ne ali filioli al fusse nocumento

Allora quello insensato homo arogantemente
Inspense lo sancto confessore con grande iniquitade
E voyando piliare la cerva cossi robustamente
La divina iusticia punite la sua temeritade
Privato de la vista da cavllo cazete subitamente
El demonio ge intro in el corpo con la malignitade
Spuniando teribelmente per terra se rivoltava
E li a modo de morto rimase come el meritava.
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San Bassiano poi perdonò e salvò il malcapitato cacciatore.



Il miracolo del paralitico e muto

Picoli et grandi de lacità tutti fora andava
Con la processione lo suo bon pastore a compagnare
Uno gentilhomo de li più nobili non se trovava
Che per la parlaxia perduto aveva lo parlare
Devotamente la mane de sancto Bassiano basiava
Sanato fu subitamenete e comenzo a favelare
Più ladinamente parlava che non faceva de prima.

Il miracolo della lebbra

Intrando sancto Bassiano in li borgi de la citade
Vide unde habitava la multitudine de li leprosi
Et disse ali circustanti per grandissima pietade
Che son quelli persone infermi e cossi lacrimosi
Et li responseno pianzando la sua miserabilitade
O padre virtuoso questi che vedi sono tutti leprosi
Di più notabili citadini fin che ay fin lactadi
De incurabile morbo de lepra sono passionati

Alora miser sancto Bassiano se buto inzenogione
Con li ogi fixi al cielo el lacrimava fortemente
Et diceva o signore dio risguarda la afflictione
De questo populo tuo el quale tanto devotamente
Per reverentia del tuo nome con iubilatione
Mi receve per farme consecrare in suo presidente
Finito le parolle tutti se levorsi et abraciava
E per charitade uno a uno per bocha li basiava.

Acompagnato che fu sancto Bassiano al vescovato
Ceschaduno per la casa sua retornava
Rimase luy solo soletto in una camera serato
E tutta quella nocte per li leprosi pregava
In la aurora del di sopra li leprosi fu mandato
Una voce del cielo che in questa fanestra ge parlava
Digando sapiati che curata e tutta la citade
E mondati tutti semo noy da le nostre infirmitatde.