Esiste un vuoto di quasi trecento anni fra il dialetto della "Sposa Francesca" del De Lemene e l'attuale vernacolo lodigiano, che non ha praticamente avuto nel frattempo una tradizione espressiva, subendo altresì progressive e sostanziali modificazioni.
Fino a poco tempo fa non esistevano punti di riferimento consolidati, se non la memoria (per uno sguardo sugli ultimi decenni) e l'uso quotidiano dei "parlanti" il dialetto di Lodi.
Il risveglio dinteresse sulle tradizioni popolari ha giovato anche al nostro dialetto, con testi teatrali, poesie, glossari, vocabolari, raccolte e saggi. Questo, tuttavia, non era ancora sufficiente per approfondire e codificare le regole che stanno alla base di un dialetto.
Il motivo che mi ha portato a pubblicare questo lavoro (1° edizione 1998-Sinergie; 2° edizione 2000-Il Cittadino), dopo un impegno di lunghi anni, è stato quello di documentare la "dignità di lingua" della nostra parlata.
Lintenzione era quella di ricomporre le parti di uno strumento di comunicazione autonomo, tentando di fornire agli interessati la maggior parte possibile degli elementi e dei tratti più espressivi di una "lodigianità" vissuta.
Ne è nato un dizionario del dialetto lodigiano, non limitato alla registrazione di termini più o meno tipici e suggestivi. La principale ricchezza di una lingua sono i modi di dire (accezione qui usata genericamente, comprensiva anche di locuzioni, frasi idiomatiche, massime, sentenze, proverbi, motti), che possono riprendere parole simili (a volte uguali) alla lingua italiana.
Il dizionario dialettale comprende oltre diecimila vocaboli, con circa cinquemila modi di dire. A fianco di questi ultimi, in alcuni casi, figura una numerazione di rimando alla piccola antologia.
Il dizionario comprende anche una parte destinata allortografia e alla grammatica, con l'obiettivo di formalizzare regole condivisibili.
Il repertorio italiano=dialetto elenca tutti i vocaboli italiani, che nel testo traducono i corrispondenti vocaboli dialettali.
A vantaggio dei molti che amano cimentarsi con la poesia dialettale, ho redatto un rimario, che classifica rima per rima tutti i vocaboli del dizionario.
LAntologia popolare riassume in aggregazioni tematiche il materiale sparso nei vari vocaboli, spesso in forma incompleta. Contiene anche testimonianze delle nostre tradizioni, una breve raccolta di canzoni popolari e una doviziosa raccolta di epiteti.
Ho dovuto sacrificare al dubbio molto materiale. Per sua natura, un lavoro del genere non può essere completo; è come scavare in una miniera inesauribile. Mi decisi a pubblicarlo, nel 1998 (Ed. Sinergie), quando valutai sufficiente, per gli scopi che mi ero prefisso, il risultato del mio impegno. Nella ristampa del 2000 (Ed. Il Cittadino) ho apportato correzioni, aggiornamenti e integrazioni, in un lavoro di ricerca che non trova fine...: ho messo mano alla terza edizione.
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