In italiano, quando è preceduto dalle particelle <di><a><da><in><su> (e meno frequentemente da <con> e <per>) l’articolo determinativo (maschile e femminile) si fonde con esse, formando le preposizioni articolate.

Nel dialetto lodigiano tali funzioni sono da limitare agli articoli maschili
«el» e «i»; negli altri casi l’articolo rimane distinto e separato dalle preposizioni, secondo una scansione chiaramente avvertibile nella pronuncia: la fòrsa de l’òm, e non la fòrsa del òm; da la mé part, e non dala mé part; in fin de la fèra, e non in fin dela fèra.

A fianco della preposizione
«cun» esiste nella nostra parlata l'uso di «cunt» davanti a vocale (cunt amicìsia; cunt elegànsa; cunt un pügn; cunt una màn). Alla preposizione articolata «cul» (cun-el) è pertanto alternativa la versione «cunt el» (es.: cul cör o cunt el cör).
Anche la preposizione
«in» presenta l'alternativa «int» davanti all'articolo indeterminativo (in una fàbrica o int una fàbrica; in un mumént o int un mumént).

Il prospetto che segue presenta le varie combinazioni delle preposizioni articolate, con l'evidenza dei casi in cui la preposizione non si fonde con l
'articolo.



– (1)
«di» e «ni» sono la versione semplificata (e normalmente praticata) delle soluzioni formalmente più corrette (ma pedanti) «d'i» e «n'i», derivanti dal congiungimento della preposizione «de» con l'articolo «i», con elisione della «e».